domenica, maggio 25, 2014

Perché GODZILLA in 3D merita i suoi 10 euro al cinema!

GODZILLA (G. Edwards 2014)
Voto complessivo: 8
La domanda che mi sono posto prima di andare a vedere "Godzilla" di Gareth Edwards è stata: Perché dovrei spendere 10 euro per vedere Godzilla in 3D al cinema quando poi fra tre o quattro mesi uscirà in DVD? Tanto sarà il solito 3D fatto coi piedi aggiunto in post-produzione... 

Le risposte molto valide che sono seguite sono varie e spero vi convincano a darci un'occhiata, senza la pretesa di trovarvi davanti ad "Orizzonti di gloria" di Kubrick o "Sinfonia d'Autunno" di Bergman (come metafora del film impegnativo, d'autore, per intendersi.)
La prima è stata la più banale: perché non sono tanto milionario da permetterti uno schermo tv 3D e perché la sala del cinema è sempre la sala del cinema, cazzo!
La seconda: il film è, sì, un fracassone americano con mostri, ma già in questo trailer che mi ha convinto molto dimostrava di avere una impostazione, nonché regia, interessante. Non come quella ciofeca infarcita di sentimentalismi e battute pseudo-umoristiche fuori luogo diretta da Roland Emmerich alle soglie del 2000.



Sì, la musica che hanno usato nella sequenza coi soldati che si lanciano dall'aereo è quella di Lygeti adoperata da Kubrick precedentemente in 2001: odissea nello spazio.

Perché ho trovato la regia di Edwards interessante? Inizialmente, ad un'ora e venti dall'inizio, mi stavo spazientendo: ero lì, come un bambinone, per il mostrone e lo reclamavo! Avevo pagato fior fior di quattrini e ancora non si era visto chiaramente neanche per un minuto intero. Ma poi mi sono ricreduto e dall'essere un semplice dramma investigativo incentrato su una tematica mai così attuale come l'orrore dei disastri nucleari, dove gli essere umani erano i protagonisti  - fa una comparsata parlante abbastanza significativa per l'intreccio la sempre radiosa Juliette Binoche - si è trasformato in un monsters deathmatch, un duello fino all'ultima mascella spezzata, fra Godzilla e altri due mostri radioattivi avversarsi inventati di sana pianta per questo film.

Una coppia di mostri, maschio e femmina, che devono mangiare missili nucleari e riprodursi... E per far questo, giustamente, hanno bisogno di far fuori tutta la costa occidentale degli Stati uniti. Direttamente dal Giappone con furore! Dal momento che Godzilla e loro due, i Muto, diventano i protagoniti, gli uomini e gli attori che li interpretano, diventano assolutamente inutili (o quasi).
Non si capisce bene a cosa sia stato realmente utile tutto il prologo di un'ora e venti a livello di trama e intreccio oltre a dare un ruolo cinematografico all'attore del telefilm Breaking Bad, Bryan Cranston, che gli restituisse una chioma e una scena ben recitata in cui dice sostanzialmente "So che ci nascondete Godzilla, vi ho fatto tana!" prima di morire in un incidente e lasciare l'oneroso compito di vendicare la morte della moglie al figlio soldato.

Anche nella seconda parte d'azione, certe informazioni e dinamiche della storia sono un po' fumose e confuse, ma alla fine cosa importa? Quello che conta è vedere questo disgraziato mostro di 200 metri nato dalla più grande mostruosità creata dall'uomo, il nucleare, avere la meglio su suoi due rivali sinuosi e volanti e salvare inaspettatamente l'umanità con la sua forza pesante e massiccia.
Ci sono riferimenti concreti e vaghi a fatti realmente accaduti, tanto per dirne due Hiroshima e lo Tsunami del 2004 (ma anche il recente disastro di Fukushima sovviene); vedete tutta la sequenza dei titoli con veri filmati di repertorio legati agli esperimenti nucleari.
Poi c'è un finale diverso da tutti i Godzilla precedenti, che non svelo, ma che sostanzialmente è inaspettato, meno scontato di quel che si potrebbe pensare. Ho fatto fin troppi spoiler...

Non so bene a cosa sia stato utile tutto il prologo, ma ho notato che il 3D c'era sin dal primo fotogramma ed è stato efficace, grazie anche a certe inquadrature, a creare delle dinamiche fra i protagonisti anche a livello spaziale. Non era fatto come il culo, come avevo temuto inizialmente. In tutta la seconda parte, l'azione è talmente incalzante e sostenuta che sei talmente dentro la battaglia da dimenticarti del 3D. E ti accorgi che questo "Godzilla" è molto più oscuro del precedente nonostante fosse tutto girato di notte e la lezione di monster movies come Cloverfield si capisce che è servita! Fra l'altro, il muso dei Mutos ricorda un po' quello che si intravede nel suddetto film. Pur essendo un film dal budget grosso, ha il sapore di quel tipo di film, quello indipendente che sfrutta il potere della brevità e dell'intravisto. E che crea una certa tensione, per non dire spavento a tratti. Il regista è al suo secondo lavoro, direi riuscito, e il precedente Monsters è un film indipendente in tutto e per tutto. Qui le major ci hanno messo i soldi e la distribuzione, ma il progetto è stato realizzato quasi interamente in Canada come spesso accade ai film indie.

Da segnalare un buon cast internazionale, capace di reggere l'atmosfera drammatica. Per una volta non ci si concede al clima umoristico tipico di questi film atto a smorzare la tenzione e la colonna sonora di Alexandre Desplat, anche se a tratti convenzionale per forza di cose a causa del genere di film, in alcune sequenze è notevole e sottolinea bene i momenti di tensione e dramma. Godzilla è imponente e ha scritto la storia del cinema mondiale e in questo remake si rende giustizia a tale icona, anche fisionomicamente, senza dimenticare l'originale giapponese dal quale non si discosta troppo e dove comunque era presente un personaggio americano in trasferta giapponese, proprio come Cranston nel prologo a Tokyo. Il personaggio dall'originale del dott. Serizawa viene oltretutto riproposto e adattato al presente nell'interpretazione della "star" ormai di adozione hollywoodiana, ma di origini nipponiche, Ken Watanabe.


N.B: NON ho visto i copiosi film giapponesi appartenenti alla saga di Godzilla, quindi non ero al corrente del ruolo di Godzilla quasi da "anti-eroe" che si ritrova suo malgrado a salvare la giornata da altri mostri, essendomi limitato solo alla visione dell'originale, quello di Emmerich e questo. Quindi ringrazio comunque Veronica e Luca di The Horror Bakery, che hanno fatto un bel video-bignami su questo film e tutto l'universo "godzilliano" citato, che può essere molto utile a dei neofiti della materia un po' come me!


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Per la serie #FacceDaCulo

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